17 set 2011

Okinawa

Stiamo aspettando un altro bambino, il piccolo arriverà tra poco...Per questo ultimamente non ho potuto scrivere nulla; mi ero sforzata a fare delle cose tenendo la mia piccola di 10kg in braccio, ho avuto una contrazione forte...è stata verso la 35a settimana... Dopo di ciò sono diventata un dormigliona(!!). Ho dovuto prendere la pillola di contro le contrazioni, e stare spesso sdraiata, però per fortuna ho avuto l'aiuto di mio marito. Ora sono alla 38a settimana, ogni tanto sento delle contrazioni (sembrerebbero normali), sono pronta a partorire fisicamente e mentalmente!!

Prima che finisca l'estate, però, volevo scrivere qualcosa delle isole Okinawa in Giappone...isole che amo tantissimo. L'arcipelago Okinawa si trova nel punto più a sud del giappone, tra Kyushu e Taiwan, nella zona subtropicale, mentre l'isola principale del giappone si trova nella zona temperata. Ci andavo ogni estate, sopratutto nelle isole piccole, in cui si trovano il mare e il cielo più limpidi, l'atmosfera è tranquilla, la gente cammina lentamente...

Storicamente Okinawa non apparteneva al paese giappone, poì però in epoca moderna si costituisce un paese si chiama "Ryukyu" attraverso l'influenza dei posti e delle culture limitrofe. La religione è molto particolare (potrei dire un tipo di animismo), anche la cucina, lo stile architettonico, e l'aspetto della gente sono diversi da quelli dei giapponesi tipo. Geograficamente si trova tra giappone, cina, altri paesi asiatici tropicali, e america (che ha dominato l'isola anche culturalmente!).
Pensando cosi, mi è venuta in mente la nostra Sicilia che è molto simile ad Okinawa in quanto è stata anch'essa crocevia di popoli e culture.

Ma comunque, guardate le foto....non sono le Maldive, è il Giappone!!


le foto da Miyakonavi

Guardate i link per altre foto belissime...
Isola Hateruma
http://www.churashima.net/photo/gallery/201008/01.html
Isola Miyako
http://www.churashima.net/photo/gallery/201105/02.html
http://www.churashima.net/photo/gallery/201105/05.html

19 lug 2011

Miso di Ceci fatto in casa

miso

Il miso è un condimento giapponese. Potrei dire che tanto il miso quanto la salsa di soia siano indispensabili per la cucina giapponese come l'olio di oliva per la cucina italiana.

Che cos'è il miso? Allora, prima di tutto vi spiego che cos'è il miso.I suoi ingredienti sono: il koji*, la soia, e il sale. La soia viene bollita, macinata, e mischiata con il koji, che è la base di fermentazione, e con il sale. Si lascia questa pasta nella botte per un periodo che và da un paio di mesi a più di un anno in modo che fermenti e stagioni.

Il miso è usato per la zuppa, la salsa e ogni tanto anche per il dolce. Miso-shiru è il piatto più diffuso preparato con il miso, ed è una zuppa semplice condita solo col miso. Se aggiungeste un cucchiaino di miso alla zuppa (anche italiana), nessuno potrebbe accorgersi della sua esistenza ed essa diventerebbe indubbiamente più gustosa.

Il miso si prepara con la soia, come ho scritto sopra. Ma ora che vivo in Sicilia, sull'Etna , ho provato a fare il miso con i ceci, che si coltivano qui. Mi mancava però, il koji che è la sua base fondamentale ..ed essendo complicato da preparare in casa,ho dovuto portarlo dal giappone.Ho avuto un pò di problemi per procurarmelo....ora vi racconto!!..Avevo chiesto a mio marito, che stava rientrando dal giappone prima di me e mia figlia, di portare in italia un 5/6 kg di koji. Gli avevo anche rammentato diverse volte ,una volta tornato a casa, di non lasciare il koji a temperatura ambiente, bensì di metterlo in freezer. Purtroppo però, quando sono tornata a casa, l' ho trovato nel deposito per alimenti a temperatura normale!! Oh Dio...!! Per fortuna non è andato a male, ma ha fermentato un pò troppo e ha perso un pò di potenza. Mi pare quindi che la pasta del mio miso abbia fermentato a malapena in questi giorni....


*Koji
Koji è la base di fermentazione, è il cereale fermentato con il microbo di Koji (Aspergillus oryzae ecc). Il Koji viene utilizzato per il miso, il sake, la salsa di soia, il amazake....ecc...direi che senza Koji non esiste la cucina giapponese.

1 lug 2011

Granita!



Personalmente preferisco la granita dal sapore naturale degli ingredienti di cui è composta piuttòsto che quella tanto zuccherata. Mi piace la sua freschezza, non voglio avere sete dopo averla mangiato.

Ho assaggiato la granita preparata con il rispetto degli ingredienti naturali, fortunatamente si trova nel nostro paese. Ad esempio, la granita di pesca preparata con tanta frutta fresca di tabacchiera(la varietà di pesca "Tabacchiera dell'Etna"*), è fatta naturalmente senza l'aggiunta di succo artificiale o di aromi. Tra gli altri gusti ci sono mandorla, caffè, e limone (ma cambiano ogni tanto). Le preparano con lo stesso metodo di quella alla pesca. Loro sono arrivati a questa qualità, e ancora stanno cercando di migliorarla.


Pizzeria-Osteria-Bar Cave Ox
Sandro Dibella
Via Nazionale, 159
IT-95012 Solicchiata (CT)
Tel.: 328/1349683


*per il riferimento..
Pesca Tabacchiera dell'Etna- I Presìdi italiani di Slow Food
http://www.presidislowfood.it/ita/dettaglio.lasso?cod=142
Tabacchiera ha la forma riconoscibile schiacciata e il profumo estremamente intenso.

24 giu 2011

Il tè fatto freddo

Caaaaldoooo. E' arrivata l'estate di Sicilia da noi. Il sole è forte come se bruciassimo noi e la terra. Una settimana fa, mi mettevo la maglietta a maniche lunghe. Ora devo vestirmi con un abito leggero senza le maniche!

Allora, scrivo una ricetta per una bevanda che vi rinfrescherà!
Di solito il tè è fatto con l'acqua calda, dicono che per il tè verde giapponese l'acqua deve raggiungere circa 70 gradi, per il tè nero cinese come "il tè woo-long" circa 100 gradi...ecc. Ma non osservando queste regole, fate il tè con l'acqua fredda. Lasciate l'acqua con delle foglie del tè (1,5 o 2 cucchiai delle foglie del tè in 1 litro di acqua) in frigo per una notte, il giorno dopo potete degustarlo. Degustatelo senza aggiungere lo zucchero se è possibile!

A me piace fare in questa maniera perché il tè fatto freddo è più gustoso. E poì nel caso del tè verde, diventa più corposo.

23 giu 2011

Lavanda - sacchettino antitarmico


Le lavande che ho raccolto stanno essiccando in casa. Ogni volta che passo di lì, mi arriva il profumo leggermente, mi rinfresca.

Una volta essiccate, vorrei preparare dei sacchettini con la stoffa di tovagliette vecchie di cotone. Poì metterò i fiori delle lavande nei sacchetti, li chiuderò, e li metterò nel'armadio.

Dicono che la lavanda funzioni come antitarmico. La utilizzavo anche in Giappone. Ma mentre vivevo in appartamento a Tokyo, essendo l'aria molto umida, non ho avuto la possibilità di coltivare tante lavande. Pertanto compravo i fiori seccati di lavanda dal venditore specializzato in erbe aromatiche/medicinali... Sull'Etna fortunatamente la lavanda cresce bene, anche se non la curr tanto..quasi niente.

La lavanda è una delle erbe che mi piace di più. La forma non è vistosa ma ha il profumo fresco e un pò dolce. Quando la mia piccola aveva pochi mesi, le ponevo addosso un gattino di cotone impregnato d'olio essenziale di lavanda per allontanare delle zanzare. Mi ricordo bene che stava cantando (certo non sapeva pronunciare bene, diceva "ua, ua") con la musica di João Gilberto(bossa nova) avvolta dal profumo di lavanda...è stata molto tranquilla e sembrava che stesse cantando con gioia.
Penso che la lavanda abbia funzionato come anti-zanzare e come tranquillante...

5 giu 2011

Olio infuso di calendula


Mia figlia Clara usa la crema di calendula e il sapone di calendula fin dalla sua nascita. La calendula fa bene per la sua pelle, soprattutto quando la pelle è irritata o arrossata. Se mettiamo tale crema gentilemente sulla parte sofferente, guarisce il giorno dopo. Anche per noi adulti, per il nostro cane, e per il nostro gatto, la utilizziamo spesso. Funziona molto bene!

Sia la crema che il sapone li trovi solamente in commercio. Mentre io volevo provare a fare qualcosa con la calendula a casa mia, con quella che nel nostro orto io coltivo senza il concime e il fertilizzante chimico. Volevo provare a utilizzare pure l'olio d'oliva che produciamo (anch'esso senza aggiungere niente!). ... Nel primo anno ho seminato la calendula, nel secondo anno ho cominciato a provare a fare l'infuso, e adesso sono già al terzo anno.

Scrivo la mia ricetta e qualche suggerimento...la ricetta potrà essere cambiata/migliorata in futuro, ma per ora...

1. Preparate un barattolo di vetro ben pulito, dei petali di calendula(calendula officinalis), olio di oliva. La quantità dell'olio dipende dal tuo barattolo, la quantità di petali e olio staa in una percentuale di 20(grammi) su 100(grammi), perchè dicono che occorre il 20°% di petali per 100% di olio.
2. Mettete il barattolo pieno in una stanza soleggiata, ma non esponete direttamente alla luce del sole. Laciate così un paio di settimane.
3. Togliete i petali dall'olio, utilizzando un colino da tè o delle garze.

+Per quanto riguarda la luce del sole...per fare infuso qualcuno dice che bisogna esporre il barattolo direttamente alla luce del sole e della luna.
+Per quanto riguarda la conservazione...L'olio infuso è molto ossidabile. Sarebbe meglio metterlo in un posto fresco e buio.


Ah, mi è venuto in mente parlando di calendula..per la pelle, dovrei suggerire anche delle foglie di nespolo. In giappone, come medicina alternativa, si utilizzano spesso le foglie di nespolo e i semi di nespola per i diversi motivi. Quando vivevo in giappone, facevo l'infuso delle foglie di nespolo e la lozione delle foglie di nespolo(con il decotto). Ma sul nespolo c'è tanto da raccontare, ne riscriverò alla prossima volta.